La valigia di cuoio
La valigia di cuoio
In viaggio fra Novecento e Ventunesimo secolo
Ricordare è interpretare il passato e senza narratori non abbiamo le storie.
Così anche in questi tempi difficili in cui la mente collettiva è turbata dalla circolare,
globale diffusione di un virus letale. La nostra è una società abituata al soddisfacimento immediato
perché nulla deve durare oltre il tempo necessario a una veloce consumazione.
Il viaggiare è diventato accumulo di esperienze estetizzanti,
di sensazioni volatili volte anche a rimuovere paure e incertezze che accompagnano ora il vivente.
I racconti tracciano ricordi del fare scuola, del viaggiare in tanti Paesi, storie di due cognomi tra tradizioni cattoliche,
socialiste e repubblicane, incontri amorosi, amicizie tra avversari politici:
sul finire dell’Ottocento, gli anni fascisti, il difficile dopoguerra nella Romagna aspra e sanguigna.
C’è il presente tra crisi ambientali e cambiamenti climatici, con la dissipazione di antiche pinete del litorale adriatico,
l’abbandono o l’incuria di antichi magnifici borghi storici.
Occorre intraprendere la fatica di ripensare il fare scuola con alla base la relazione
e occorre imparare a viaggiare non soltanto come transito da luogo a luogo, ma anche nel tempo della vita.
Grandi donne della politica e del femminismo come Rossana Rossanda e Lidia Menapace
hanno terminato il loro viaggio, come le altre che hanno saputo essere padrone di se stesse
in un mondo maschile patriarcale nella esperienza monastica.
Una memoria riflessiva ricca di spunti scorre nelle pagine di questo libro.