Cogito "ego" sum
Cogito "ego" sum
Dall’arroganza dell’io alla gentilezza dell’anima
Nell’essere umano emergono due componenti: quella legata al proprio ego – la presunzione di esercitare il dominio sui suoi simili – e quella propriamente spirituale.
Cogito “ego” sum rappresenta l’errore d’interpretazione della nota affermazione del grande matematico e filosofo Cartesio “Cogito ergo sum” (Penso quindi esisto).
L’ego non vive per gli altri, ma agisce per giudicarli continuamente, inserendoli - se non compresi nella “norma” - in categorie d’inferiorità (diversamente abili, stigmatizzati, omosessuali, drogati e altre tipologie che non si uniformano alla sua mente),
mediante giudizi arroganti e considerazioni egocentriche.
L’“ego” ripudia il confronto e bandisce l’ascolto, perché le sue ragioni “valgono di più” rispetto a quelle degli altri; per questo che diviene incapace di amare e di entrare nel cuore delle altre persone. Nasce così la “religione dell’ego”, che vede l’Io onnipotente, sostituirsi al Dio dell’amore e della pace. Superare i confini dell’ego lascia viceversa emergere il bisogno spirituale dell’uomo, che diventa energia vitale, alla ricerca della vera essenza di cui esso è costituito: l’anima. Solamente l’unione tra individuo e Mente universale (che è Dio) può aiutare l’uomo a individuare un cammino spirituale
per entrare in sintonia con il proprio sé.
In questo libro il lettore può quindi rintracciare una risposta ai propri bisogni esistenziali, traendone fiducia e speranza grazie alla gentilezza dell’anima.