
È convenzione diffusa che allo scadere di cento, o anche solo di cinquant’anni,
si debbano ricordare con più aggiornati criteri di lettura, fatti e personaggi
che abbiano saputo lasciare un segno nella storia di un territorio:
meglio ancora se quel segno non sia affatto spento, anzi sia ancora in grado di produrre frutti.
È questo il caso dell’Ateneo di Salò, secolare sodalizio culturale benacense che,
pur essendosi costituito giuridicamente in epoca napoleonica,
nei primi anni dell’Ottocento, in realtà aveva ereditato la secolare tradizione
e l’importante patrimonio librario che a lui pervenivano dalla cinquecentesca Accademia degli Unanimi.
Non può dunque considerarsi un artifizio l’aver deciso, nel 2014, di dare corso alle celebrazioni dei
quattrocentocinquant’anni di questa Istituzione visto che la nascita dell’antica Accademia è attestata al 1564.
L’avvio delle celebrazioni è stato certamente fragoroso perché ha richiamato, di fatto, l’attenzione di un vasto pubblico sull'Ateneo.
Ma quello che ha più valore è tutto il lavoro successivo, cioè quel complesso di convegni
e di relazioni su aspetti importanti di una realtà che ci riguarda,
che oggi, grazie anche al contributo di numerosi amici e sponsor
che si sono aggiunti al sostegno pubblico, vede la luce, condensato in questi Atti.