
È la storia di Piero, un giovane contadino classe 1917,
cresciuto nelle valli bresciane durante gli anni romanamente numerati dell’epoca fascista.
I suoi sogni di autonomia, indipendenza e perfino le sue intime aspirazioni d’amore
devono fare i conti con l’ubbidienza,
il senso del dovere e il rigore imposto dalle inflessibili regole di quei tempi.
Lo scoppio della guerra, con tutto il seguito di morte, sofferenze e devastazioni, precipita il giovane,
come tutta quella gioventù, in molteplici, complesse e drammatiche esperienze di vita e di sopravvivenza,
attraverso l’entusiasmo dell’arruolamento, la violenza delle battaglie, la prigionia in India, l’amicizia tra commilitoni
e, finalmente, il ritorno a casa.
Una storia che si legge come un romanzo:
attraverso le più imprevedibili circostanze emergerà nel protagonista
una progressiva ribellione alla cieca obbedienza per riguadagnare la dignità che credeva perduta.