
Jàkov Petròvič Polònskij (1819-1898) è considerato uno dei più grandi poeti del suo tempo.
Fondamentalmente romantico, per la purezza delle liriche da lui prodotte, fu definito da
Ettore Lo Gatto “un delicatissimo poeta per ragazzi”, capace di “scrivere poesie accessibili alla psicologia infantile”.
Egli, tuttavia, riteneva suo dovere scrivere liriche anche sui risultati del progresso,
sulla libertà di parola e su temi riguardanti i problemi dell’uomo.
La sua eccezionalità sta, in ogni caso, nella capacità di tratteggiare delicate immagini della natura,
riuscendo a distillare poesia “dalla materia comune della vita e delle cose quotidiane” (Mirskij, 1965).
Il suo romanticismo è tipicamente russo per la grazia realistica e limpida, che caratterizza
la produzione letteraria della Russia dell’Ottocento.