Anser che va
Anser che va
Questo è un romanzo d’amore, anzi ‘di amori’, perché tutti i personaggi amano,
desiderano essere amati o non amano più.
La definizione di ‘amore’ sul vocabolario è ben precisa:
Dedizione appassionata ed esclusiva fra persone, volta ad assicurare reciproca felicità.
Nella realtà del racconto, purtroppo, la ‘dedizione appassionata’ non è sempre caratteristica di chi ama
anche se è fortemente desiderata da chi è amato; e la ‘reciproca felicità’ è semplicemente un sogno, forse irrealizzabile,
perché c’è di mezzo la vita, con i suoi dolori, le incomprensioni, gli incontri imprevisti e i cambiamenti.
Eppure, nonostante tutto e come spiegano queste pagine, l’amore è un desiderio costante,
i giovani ci sperano e i vecchi, se l’hanno perduto, lo rimpiangono
e se sono stati delusi si accontentano della felicità di quando ci credevano.
Il protagonista, Cipriano, attore cinquantenne, si innamora per la prima volta
e il suo è un sentimento pieno di stupore e di gratitudine ma la vita è in agguato.
La vecchia Venere trova solo nei ricordi più lontani tracce di felicità.
Sua figlia Emma deve sfoderare grande coraggio nel vivere il sentimento provato per Uchenna e il giovane Asfodelo,
nato da una violenza, sogna un padre e vuole disperatamente essere amato.
E poi c’è Anser.
Anser ‘è’ l’amore, con tutte le contraddizioni, le debolezze e l’incredibile forza dell’amore.
Tra tutte queste creature inquiete si aggira un’oca.
È stupenda, dolce, sensuale e amorevole.
Di lei sì, ci si può innamorare.